14 aprile 2012

«Ritengo che la cosa più misericordiosa al mondo sia l'incapacità della mente umana a mettere in correlazione tutti i suoi contenuti. Viviamo su una placida isola di ignoranza nel mezzo del nero mare dell'infinito, e non era destino che navigassimo lontano. Le scienze, ciascuna tesa nella propria direzione, ci hanno finora nuociuto ben poco; ma, un giorno, la connessione di conoscenze disgiunte aprirà visioni talmente terrificanti della realtà, e della nostra spaventosa posizione in essa che, o diventeremo pazzi per la rivelazione, o fuggiremo dalla luce mortale nella pace e nella sicurezza di un nuovo Medioevo.» - H. P. Lovecraft

Sono letteralmente sprofondato in Wikipedia stamattina verso le 9, con l'intenzione di dipanare un paio di dubbi MOLTO per sommi capi. In linea di massima, non è affatto una novità: in media, credo di accedere a W. almeno 5 volte al giorno. Nella mia vita precedente a Internet, facevo lo stesso con enciclopedie e vocabolari, e ovviamente la velocità di ricerca era incomparabilmente inferiore, quanto incomparabilmente superiore era la scomodità.

Oggi, però, ho sbattuto il muso un po' più duramente del solito contro l'ineluttabilità della condizione umana: siamo infinitamente piccoli, insopportabilmente brevi, irreparabilmente ignoranti (fatte le debite proporzioni, ovviamente, tra le verificabili capacità di ciascun essere umano).

Nei saltelli da link a link, tra una magnetar e un fermione mi sono imbattuto nella frase di HPL di cui sopra; ho letto "Il richiamo di Cthulhu" parecchi anni fa, ma mai come oggi il suo senso mi è apparso tanto evidente: e qualunque delle due ipotesi debba infine avverarsi, mi sembra evidente che siamo fottuti alla grandissima... ma ciononostante, ancora non riesco a vedere in tutto ciò una scusa per considerare tutto sommato inutile qualsivoglia sforzo da parte umana.

Forse sono io a non stare del tutto bene. O proprio per niente.

P.S. - Per chi fosse curioso, oggi sono partito da Bellatrix e Teoria delle stringhe. Buon divertimento.