19 giugno 2009

UNIRE LA SINISTRA

Ci credo, e faccio girare:

"Appello di Nicola Bressan del gruppo "RIUNIAMO TUTTI I GRUPPI DI SINISTRA SU FACEBOOK''

http://www.facebook.com/notes.php?drafts&id=76372150336#/group.php?gid=50009563790


-Si è fatto tardi... (di Nicola Bressan)

Tutti pensano che bisogna strutturarsi, associarsi, ecc in mille rivoli di distinguo. Il 28 giugno alle 10 raduniamoci liberamente davanti ai municipi delle nostre città e portiamoci un fiore per le libertà e i diritti sanciti dalla costituzione. Nel frattempo continuate pure a strutturarvi e a decidere le alte strategie,nel frattempo, si è fatto tardi, meglio un fiore, liberamente

se ci credete fate girare

- Avete notato una cosa straordinaria? Stiamo a ripeterci che deve nascere un nuovo partito, movimento, associazione della sinistra... una sinistra unitaria che non rinneghi il suo passato e la sua identità, ma capace di innovare il paese e la classe dirigente ….. poi, senza che nessuno lo noti, lo veda, se ne renda conto il movimento esiste già...In centinaia di gruppi su FB, con le sue petizioni, inviti, iniziative, condivise spesso dalle stesse persone, con nomi che si ripetono e nomi nuovi, compongono un popolo di centinaia di migliaia di persone...ma non solo: tutte queste petizioni, testi, appelli ecc.. disegnano inconsapevolmente il programma della sinistra...incredibile. La sinistra in realtà esiste, tra la gente “comune”, tra i non “eletti”, anche tra chi si è astenuto alle elezioni perché stanco se non addirittura schifato...allora cosa ne facciamo di questa intelligenza e di questa forza? Aspettiamo che qualcuno venga a portarcela via per i propri interessi elettoralistici o di potere? Oppure la facciamo fruttare?
Perché che si voglia o meno le cose avvengono, le situazioni si evolvono.
Non possiamo stare alla finestra a guardare...perché che si voglia o meno la storia passa anche attraverso le finestre.
Non si può essere spettatori perché ne siamo, volenti o nolenti, coinvolti se non travolti.
Allora diveniamone protagonisti. Cambiamo noi questa volta le regole del gioco.
Questa volta ve lo chiedo chiaramente perché ormai si sta facendo tardi...non si può più aspettare.
Passate parola. Fate si che i gruppi a cui appartenete voi o a cui appartengono i vostri amici comunichino con questo. Facciamo si che i documenti e gli appelli appaiano anche in questo gruppo e negli altri. Confrontiamoci e scambiamoci le informazioni, gli atti. Iniziamo ad organizzarci. Mettiamo in campo le nostre migliori capacità, mobilitiamoci per questa democrazia, discutibile e limitata, ma unica base da cui partire per qualcosa di meglio. Vi ho invitati a partecipare ad un atto di testimonianza, portare un fiore davanti ai municipi domenica 28. E' un'azione da poco, qualcuno ha sorriso, altri avranno cancellato...ma con piccoli gesti noi possiamo comunicare che la sinistra esiste, possiamo combattere il senso di annichilimento e disperazione che pervade gran parte del paese...ho chiesto un fiore per testimoniare la voglia di libertà e di democrazia...ma vi chiedo di condividere invece i vostri principi, la vostra etica, la vostra voglia di partecipare...qualcuno scrisse “se non ora...quando?” Siamo cresciuti in un paese figlio di una lotta popolare e partigiana, in cui abbiamo celebrato quegli anni, forse dimenticandone il significato, forse dimenticando che sono le persone che fanno la storia, ma che spesso lasciamo ai potenti la possibilità di scriverne la memoria..torniamo a lottare, adesso è arrivato il momento..."

10 giugno 2009

New Looks

Dopo l'esibizione di ieri sera a Ballarò di S.E. della ministra Brambilla facente seguito a quella dell'ottimo on. avv. Ghedini di poche settimane fa ad AnnoZero, è ormai ufficiale l'adozione di un nuovo urlo di guerra da parte della destra italiana: il dannunziano "alalà" lascia doverosamente il posto a un più moderno "mavalà".

09 giugno 2009

Presa di posizione (auspicio) post-elettorale

Relativamente agli appelli all'unità a sinistra da più parti invocata, intendo mettere subito in chiaro che neppure io voglio avere a che fare con esponenti veterocattolici come la Binetti o uomini a metà del guado come Rutelli. Sono però convinto che una parte considerevole del PD sia (POTREBBE essere) recuperabile in un'area di sinistra più propriamente detta. Ma questa parte deve capire che non è possibile intaccare il blocco centrista, per il semplice fatto che chi nella melma post-DC ci è nato o rimasto sarà SEMPRE preferito dall'elettore moderato, non fosse altro per il fatto che questi tenderà a scegliere l'"originale", per così dire.
Resto convinto che in Italia ci sia ancora buona parte della popolazione che ha voglia di stato sociale, welfare, tutela del lavoro, sanità ed istruzione pubbliche. Questa parte non può essere recuperata scimmiottando il PDL e facendo l'occhiolino ai nostalgici democristiani. Se non si riesce ad erodere l'UDC, come mai potrebbe essere possibile togliere voti ai centristi di un PDL sempre più di destra?

Cominciamo col provare a ricreare un grande partito di massa, ma DI SINISTRA. Non di centrosinistra. L'unità sarà fondamentale, nell'attesa che il PDL finalmente imploda sotto il peso enorme della merda proveniente da Arcore. Non è una cosa campata in aria, né un sogno ad occhi aperti: ricordatevi che Papi il Magnaccia, al momento del Discorso del Predellino, era praticamente all'angolo; la Lega lo aveva abbandonato dopo neanche un anno e mezzo di non-governo (questo la dice lunga: alla Lega interessano soltanto risultati concreti e pratici, che poi siano di una grettezza unica è altro discorso. Lo stesso Bossi ha d'altronde dichiarato più volte che non gli interessa chi porti loro quello che vogliono), e la relazione con AN era ai minimi storici (Fini pubblicamente gli negò qualsiasi appoggio proprio in occasione di detto Discorso, e tutti i gerarchi alleatini erano sulla stessa linea).

Fu il Veltroni idiota appena uscito dalle Primarie a resuscitarlo con l'apertura al "dialogo", poco memore di altri fallimenti in tal senso (uno per tutti: la Bicamerale). Ancora una volta c'è stata un'enorme sottovalutazione di quanto possa essere viscido quel rettile in doppiopetto: permettendogli di tirare il fiato e ricompattare così un'alleanza mai così traballante, Uòlter gli diede tutto il tempo per blandire l'altro serpente ceppalonaro (non che ci voglia molto, come si è visto) e far cadere il debolissimo Prodi alla prima scusa utile.
Tutto questo riassuntino di storia patria recente è solo per dire che non è solo il momento di continuare a lottare, ma di fare delle scelte. Scelte serie. Ci vuole coraggio, ma la svolta - come ho provato a dimostrare - non è impossibile.
Forza. Prima o poi, possiamo farcela.

01 giugno 2009

A proposito di diversità antropologiche:

siamo sicuri che il Partito Dei Leccaculi sia formato da individui che appartengono al genere Homo? E, se sì, come facciamo ad esser certi che la sottospecie non sia idaltu, invece che sapiens sapiens?
Non sia affidata alle urne l'ardua sentenza...