26 luglio 2008

Pi e Ro

Non riesco a spiegarmi

come io possa ancora respirare senza di te

senza tuffarmi nei tuoi occhi,

senza bearmi dei tuoi sorrisi.

E senza sentire il tuo respiro sulla mia pelle,

o un tuo abbraccio fra le mie braccia.

Ogni battito del cuore senza te accanto

è una goccia del dolore che mi scorre dentro.

Non credo di farcela ancora per molto.

Purtroppo mi è rimasta una sola vita da vivere

la sola che rimane anche a te

e voglio vivere insieme ogni momento che ci resta di esse.

Bisognerebbe che qualcuno ti dicesse che io t'amo più di me stesso

dato che tu sembri non credermi più

o che ti facesse capire quanto ciò sia importante

e quanto il resto vano.

Guarda il tempo come passa in fretta.

Spero solo che ci aiuti a tornare

consequenziali da sempre

inseparabili per sempre

come Pi e Ro nell'alfabeto greco.

22 luglio 2008

L'attesa

Potrebbe essere più sopportabile senza dolore fisico
senza il diuturno senso di vuoto ad azzannare il cuore
senza l'opprimente, incolmabile solitudine.
Ma andrò avanti finché avrò fiato,
anche quando il respiro parrà mozzato
o addirittura mancare del tutto.
Non ho alternative ai tuoi silenzi ostinati
alle tue proterve ammissioni
alle tue presunte e crudeli dimenticanze.
Non c'è alternativa all'attesa
perché ormai
t'amo al di là d'ogni ragionevole dubbio.

09 luglio 2008

Non se ne può più...

Non se ne può più di tutta questa indifferenza.
Il silenzio, la prolungata assenza sono diventati intollerabili...
...tanto più direttamente proporzionali al peso di ogni promessa mancata,
alla qualità delle parole dimenticate,
all'importanza dei gesti commessi e negati.

Come dimenticare tutto ciò?
Come liberarsi da immagini tanto preponderanti, da sentimenti così strazianti, dai ricordi talmente invasivi?
Come evitare di idealizzare il passato in presenza di un'assenza fisica?
Come si fa a trasformare l'amore in odio?

Sembra impossibile.
E c'è da impazzire.